IL METODO EDUCATIVO

LIBERTà

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- di stare a contatto con la natura -

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L’Outdoor Education, letteralmente tradotta in “educazione fuori dalla porta”, è un insieme di pratiche educativo-didattiche che si basano sull’utilizzo dell’ambiente naturale come spazio didattico privilegiato in cui fare esperienze formative ed apprendere facendo, stimolando così la memoria a lungo termine. 

Fare didattica nella natura, non significa semplicemente spostare le attività didattiche in un contesto esterno rispetto alle tradizionali aule scolastiche; significa piuttosto contestualizzare ed immergere la didattica nell’ambiente naturale che diviene un’aula dall’enorme potenziale formativo. Significa coinvolgere a 360° il bambino in questa particolare “aula naturale”, affinché possa sperimentare, stupirsi, meravigliarsi, giocare, esplorare l’ambiente che lo circonda, muoversi liberamente, conseguendo così un apprendimento naturale, fisiologico e  non forzato da programmi didattici eccessivamente rigidi. Stare a stretto contatto con la natura e apprendere in un contesto naturale, consentirà anche lo sviluppo di nuove capacità motorie, creative ed interpersonali tramite un approccio sensoriale-esperienziale, senza però tralasciare il conseguimento di competenze educative previste per la scuola dell’infanzia. 

Siamo convinti che i bambini abbiano bisogno di fare esperienze concrete e di vivere la natura, stabilendo con essa un legame funzionale a divenire cittadini adulti consapevoli e responsabili. I bambini, attraverso l’educazione ambientale, saranno responsabilizzati ed incoraggiati a proteggere il nostro pianeta, avendo così una maggiore consapevolezza del mondo che li circonda.

I benefici correlati al ritrovato legame con la natura, soprattutto in età infantile, riguardano anche il piano psico-fisico del bambino. Molte sono le evidenze scientifiche che ne hanno dimostrato gli innumerevoli risvolti positivi, in particolar modo legati al benessere dei bambini e alla prevenzione di una lunga serie di scompensi dovuti ad un’eccessiva sedentarietà, come hanno evidenziato gli ultimi report forniti dall’OMS che fotografano l’immagine di un’infanzia sempre più fragile. La didattica all’aperto, inoltre, inciderà positivamente sul rinforzo delle difese immunitarie del bambino (conseguenza di una maggiore produzione di vitamina D) e sulla riduzione di stati di ansia e stress; i bambini sono così meno soggetti ad ammalarsi, più rilassati e mostrano meno difficoltà comportamentali e di concentrazione.

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- di essere bambini -

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L’ambiente naturale gioca un ruolo essenziale, ma risulta indispensabile abbinarlo a specifici obiettivi didattici allineati all’età dei bambini e alla loro personalità.

In linea con le indicazioni Ministeriali rispetto alle competenze previste per la scuola dell’infanzia e, in particolare con alcune delle competenze-chiave previste a livello europeo, IAIA si pone quattro macro-obiettivi principali:

  1. Consolidare l’identità: vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica ed irripetibile, costruendo un’immagine positiva di sé.
  2. Sviluppare l’autonomia: avere fiducia in sé e fidarsi degli altri, provare soddisfazione nel fare da solo, ma imparare anche a saper chiedere aiuto. Essere aperti alle relazioni sociali con le insegnanti e con i pari, partecipare attivamente alle attività didattiche e ludiche, comprendere le proprie potenzialità ed esprimere i propri sentimenti ed opinioni.
  3. Acquisire competenze di base (motorie, cognitive, emotive, sociali): giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, saper ascoltare e comprendere narrazioni, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e inventare in modo creativo.
  4. Vivere le prime esperienze di cittadinanza: scoprire gli altri da sé e saper gestire la convivenza con l’altro e gli eventuali contrasti che possono insorgere attraverso regole condivise. Mostrare interesse nel considerare il punto di vista dell’altro e nelle diversità di genere, riconoscendo diritti e doveri uguali per tutti.

L’insieme delle competenze acquisite dai bambini verranno costantemente aggiornate e registrate dalle insegnanti nel corso del tempo ed inserite nel Report Individuale delle competenze di ciascun bambino.

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- in futuro, tramite l'inglese -

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La scelta della didattica in lingua inglese in età prescolare garantirà ai bimbi di IAIA una solida base linguistica, indispensabile per iniziare ad essere cittadini consapevoli in una realtà quotidiana sempre più multiculturale e plurilingue e, rappresenterà una scelta lungimirante e funzionale per le scelte scolastiche future.

Studi di neurolinguistica hanno evidenziato, inoltre, che l’acquisizione precoce di più lingue “scolpisce” a livello microanatomico il cervello del bambino, a differenza di quanto avviene nel processo di acquisizione di un’unica lingua o nell’apprendimento di una seconda lingua in età adulta. L’acquisizione precoce di più lingue, determina competenze fonologiche e morfosintattiche che saranno immagazzinate nella memoria implicita (a lungo termine), ovvero la memoria preposta ai comportamenti automatici; si avrà quindi un uso automatico e naturale della lingua straniera ed una migliore acquisizione della pronuncia, morfologia e sintassi.

É stato inoltre dimostrato che imparare una seconda lingua sin da piccoli migliora inoltre la capacità di “problem solving”, la creatività e il pensiero astratto.

IAIA propone una didattica ispirata ai principi del metodo CLIL e improntata all’approccio T.P.R. – S (Total Physical Response – Storytelling), un metodo di insegnamento particolarmente efficace nell’acquisizione del nuovo vocabolario, che si basa sull’accoppiamento della parola all’azione e consente di coinvolgere il corpo e i sensi del bambino (visivo, uditivo e cinestetico) nell’acquisizione linguistica.

Il nostro percorso didattico, avrà pertanto una formula pedagogica prettamente ludica e, si articolerà in proposte di situazioni linguistiche nella L2 legate all’esperienza più concreta e vicina al bambino, attività manipolative, costruzione di cartelloni, conte, esplorazione del mondo naturale, canzoni, filastrocche, racconti, attività interattive e schede didattiche.

Il processo di apprendimento della lingua straniera verrà supportato dal dialogo, dal fare esperienza nel mondo naturale, dall’utilizzo del linguaggio del corpo, e dalla forza comunicativa della mimica facciale, in modo che i bambini possano comprendere un concetto prima ancora di conoscere le parole, senza sforzo e senza ricorrere alla traduzione nella lingua madre. In questo processo, verrà utilizzato il più possibile l’inglese affinché i bambini imparino dall’ascolto, dall’emulazione dei suoni stessi e dalla loro ripetizione, fase indispensabile  per supportare i bambini nella comprensione della lingua e nell’assorbirne il ritmo; l’inglese non viene insegnato separatamente, ma viene “vissuto” nel contesto formativo e affettivo generale.

La lingua madre dei bambini, invece, verrà utilizzata in specifiche attività di laboratorio e nei momenti didattici legati all’apprendimento dei concetti più complessi; sarà privilegiato l’uso dell’italiano anche nel primo e delicato periodo di inserimento dei bambini e nella prima fase didattica al fine di favorire l’integrazione nel contesto scolastico e la costruzione di un legame empatico e di fiducia con le insegnanti e con i pari.

Durante le attività in lingua inglese, la lingua madre viene utilizzata quando è strettamente necessaria, per esempio per spiegare le regole di un gioco o per fornire alcune istruzioni specifiche.

IAIA OUTDOOR EDUCATION

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