Sarà riservato un ampio spazio all’educazione per la prevenzione del rischio e alla sicurezza, poiché riteniamo indispensabile far sì che i bambini possano essere istruiti, sin da subito, alla valutazione preventiva del possibile fattore di rischio, avendo le risorse per riconoscerlo e prevenirlo tempestivamente.
Ulteriore fattore di prevenzione e sicurezza è rappresentato dal basso rapporto numerico tra insegnanti e bambini; questo ci permette di accompagnarli nella scoperta dell’ambiente naturale avendo costantemente sotto controllo la situazione.
Importante mezzo di prevenzione sono poi le regole di comportamento, le quali verranno costruite insieme ai bambini e spiegate loro con un linguaggio adatto all’età; tali regole riguardano per lo più alcune situazioni di vita quotidiana, di rispetto reciproco e saranno legate alla sicurezza e all’incolumità dei bambini sia negli spazi interni all’asilo, sia in quelli esterni.
A seguito di uno studio di Roland Gorges, è emerso che i bambini che hanno frequentato un asilo ispirato dal concetto dell’outdoor education, hanno acquisito competenze che, in linea generale, si trovano al di sopra della media in tutte le aree di competenza testate rispetto ai bambini che invece hanno frequentato asili più tradizionali.
Tra le competenze acquisite troviamo la padronanza delle prime forme di scrittura e disegno, di lettura, matematica e musica, di arte e sviluppo della creatività, interesse ad imparare, lo sviluppo della motivazione, una maggiore educazione allo sport e allo sviluppo di un comportamento sociale positivo e maggiori capacità di concentrazione.
Nel nord Europa, questo modello educativo è ormai una realtà consolidata e molto diffusa e, quest’ampia sperimentazione non ha in nessun caso portato alla luce difficoltà nell’inserimento dei bambini alla Scuola Primaria. Al contrario, proprio in riferimento a quanto menzionato in precedenza circa le competenze acquisite dai bambini e anche grazie alle peculiari condizioni naturali di un asilo immerso nella natura, che risultano ottimali per lo sviluppo fisico dei bambini, si riscontrano, in media, bambini più competenti e più consapevoli della loro fisicità ma anche del loro equilibrio, agilità, abilità manuale, coordinazione, sensibilità tattile e percettiva.
È opportuno vestire i propri figli con dei pesi adeguati alla stagionalità, in modo da assicurare la giusta protezione contro le rigide temperature invernali e una maggiore freschezza nei mesi più caldi.
Per le uscite negli spazi esterni all’asilo, ogni bambino indosserà la cerata impermeabile e le galosce, entrambe incluse nel kit d’iscrizione, necessarie affinché i bambini possano rimanere asciutti e preservare il più possibile la pulizia della divisa.
Abbiamo molta cura nel selezionare giochi educativi, molti dei quali di ispirazione montessoriana e steineriana; prediligiamo, in generale, giochi che permettano al bambino di poter interagire, ingegnarsi ed esplorare con senso critico e pensiero divergente la situazione ludica. I giochi di cui disponiamo, inoltre, sono realizzati con materiali naturali, atossici e in grado di accrescere nel bambino la percezione sensoriale e stimolare l’immaginazione. Buona parte dei giochi per i più piccoli sono intenzionalmente concepiti per essere auto-correttivi (contengono essi stessi il controllo dell’errore) e per accrescere l’abilità di problem solving e di sviluppo dell’attività pratica. Altri giochi invece, sono adatti ad avviare i più grandi all’apprendimento dell’alfabeto e alle prime attività di prescrittura.
I giochi disponibili, non sono presenti in duplice copia; crediamo che questa scelta, ispirata dal metodo montessoriano, sia funzionale al fine di educare il bambino a saper attendere il proprio turno nell’uso di un determinato gioco di suo interesse e, inoltre, tramite l’osservazione del compagno intento ad utilizzarlo, risulti funzionale all’apprendimento del corretto utilizzo del gioco stesso.
Traendo ispirazione dal metodo di Comenio nell’apprendimento della lingua, il metodo conosciuto come “metodo globale “, il bambino sarà supportato nell’apprendimento del nuovo lessico in lingua inglese dando maggior risalto al nesso tra immagine e parola al fine di semplificarne l’interiorizzazione e l’immediata comprensione.Il processo di apprendimento in questa fase avviene grazie “all’immersione completa” nella lingua inglese: il bambino assorbe la lingua in un momento della sua vita denominato dalla Montessori come “ periodo sensibile” , in cui la mente dello stesso bambino è definita, dalla stessa Montessori, come “mente assorbente” e dotata di un altissimo potenziale di apprendimento; non è un caso che spesso sentiamo dire che i bambini “sono delle spugne”. In questa specifica fase, imparare una nuova lingua per i bambini non è una forzatura e, la molla che farà scattare la “mente assorbente” sarà la curiosità, l’interesse e, soprattutto, la proposta di attività ludiche, di canti e di filastrocche d’azione in lingua. Il bambino, come suggerisce Montessori, interiorizza automaticamente tutto ciò che l’ambiente propone, assorbendo e creando naturalmente le sue competenze. I bambini saranno stimolati dall’ascolto e dall’osservazione di attività proposte in lingua dalle insegnanti e, anche i momenti quotidiani quali il saluto d’ingresso a scuola e quello di arrivederci a fine giornata, il momento dedicato all’igiene personale, al pranzo e ad altre ritualità quotidiane che scandiranno i ritmi della giornata, saranno fonte e opportunità ludiche di apprendimento della lingua. La nostra proposta per l’insegnamento della lingua inglese si basa inoltre sull’approccio T.P.R, incentrato sull’ascolto e sull’azione: il primo strumento per imparare la lingua non è l’esercizio bensì l’ascolto e, solo successivamente i bambini sono chiamati a vivere attivamente la lingua inglese con gesti e movimenti associati ai vocaboli proposti dall’insegnante, spesso afferenti a situazioni quotidiane, familiari al bambino. Tramite l’approccio TPR, in cui l’insegnante propone al bambino un feedback fisico, collegando il nuovo vocabolo all’azione, verrà attivata la memoria a lungo termine come risposta al movimento e alla gestualità vissuti in prima persona dai bambini; tale metodo risulta, a nostro avviso, di gran lunga più efficace nel tempo, rispetto alla sterile attività di ascolto e memorizzazione meccanica di vocaboli ed espressioni (peculiare del tradizionale metodo di insegnamento della lingua straniera) avulsa dall’esperienza diretta e concreta del bambino.
Crediamo fermamente nell’enorme potenziale della cosiddetta “peer education”, ovvero l’educazione tra pari, modello educativo che rievoca alcuni cardini del concetto di mutuo insegnamento di Comenio, nonché le osservazioni della Montessori che parlò di “naturale osmosi mentale esistente tra coetanei”.Il bambino più piccolo, stimolato in modo naturale, perché interessato dalle attività svolte dal più grande, procede con fiducia all’emulazione dei comportamenti di quest’ultimo che, al contempo, acquisisce maggiore padronanza e sicurezza del già appreso, proprio assistendo il più piccolo. In questo modo, come ci suggeriscono le riflessioni della Montessori, i bambini più piccoli apprendono meglio e più velocemente dai compagni che dagli interventi esplicativi degli adulti e i più grandi, invece, si sentiranno in un certo senso responsabilizzati divenendo delle “piccole guide” in grado di supportare i più piccoli in difficoltà.Anche la scienza ha asseverato le indicazioni della Montessori sul tema, introducendo il concetto di “gradiente di apprendimento”, ovvero il divario ottimale tra docente e discente: minore è il divario di conoscenza tra i soggetti e migliore sarà l’acquisizione della conoscenza da parte di chi apprende, tale processo avverrà in maniera del tutto naturale e non forzosa.Per la maggior parte delle attività educative, sia all’interno e sia all’esterno, il gruppo misto delle diverse età rappresenterà un valore aggiunto nella relazione interpersonale e nel processo di crescita dei bambini; nei momenti di verifica delle competenze specifiche, invece, si lavorerà in piccoli sottogruppi suddivisi per età.
Si, è presente un comodo ed ampio parcheggio attiguo all’ingresso dell’asilo e disponibile per genitori e parenti dei piccoli alunni.
Uno dei nostri obiettivi, in linea con l’idea educativa dell’Outdoor Education, è quello di trascorrere all’aperto quotidianamente la maggior parte della giornata scolastica. In caso di condizioni climatiche proibitive, le attività didattiche verranno svolte esclusivamente al chiuso poiché l’assoluta priorità è assicurare l’incolumità di tutti i bambini e prevenire qualsiasi fonte prevedibile di rischio. Le uscite all’aperto saranno comunque previste durante le giornate caratterizzate da pioggia lieve o brevi nevicate, assicurandoci che tutti i bambini siano muniti delle divise protettive ed impermeabili (prodotte in Svezia) e delle galosce previste nel kit individuale d’iscrizione, consegnato ai genitori ad inizio anno scolastico.
Ci preme sottolineare, inoltre, che molti dei più comuni malesseri frequenti nella stagione fredda quali raffreddori e influenze, dovuti alla massiccia presenza nelle classi scolastiche di virus e batteri, responsabili del contagio tra bambini, saranno in parte evitati grazie alla caratteristica peculiare di IAIA Outdoor Education di assicurare ampi momenti didattici all’aperto e nella natura.
Il periodo che va dai 2 ai 6 anni del bambino è un periodo cruciale, in cui si gettano le basi per l’acquisizione di svariate competenze, oltre a segnare, per la maggior parte dei bambini, il primo reale momento di distacco dalle figure genitoriali e dall’ambiente domestico. In questa delicata fase, il bambino sperimenta anche le prime concrete forme di relazione sociale, con le insegnanti e con i pari; eventi di vitale importanza in grado di influenzare la futura propensione alla socialità e all’altro. Partendo da questi assunti che riteniamo fondamentali, il nostro metodo pedagogico sarà ispirato da alcuni concetti propri dell’attivismo pedagogico. In tale filone educativo, attenzione prioritaria è data all’esperienza e al fare produttivo dei bambini nel processo di crescita e di graduale acquisizione delle competenze, così come teorizzato dal pedagogista John Dewey, il quale affermò il concetto di Learning by doing e propose attività laboratoriali legate alle esperienze di vita quotidiana del bambino al fine di accrescerne l’autonomia.
Di gran interesse per la nostra idea di educazione all’aperto, sono alcuni principi di matrice Froebeliana; nel giardino d’infanzia di Froebel, anche detto Kindergarten, i bambini vengono paragonati alle piante e i maestri alla figura del giardiniere che ne ha cura. Le attività predominanti suggerite dal pedagogista sono la libera espressione della creatività, il movimento, l’esplorazione e, soprattutto, il gioco, considerato come un’attività spontanea e non oziosa ma al contrario essenziale per lo sviluppo del linguaggio, della cooperazione, e più in generale utile all’apprendimento. Noi di IAIA, facendo tesoro di queste indicazioni, struttureremo le nostre attività didattiche in forma ludica, sia per l’acquisizione delle competenze promosse dai campi di esperienza ministeriale e sia per l’apprendimento della lingua inglese. Il metodo IAIA è ispirato anche ai principi di mutuo insegnamento e al metodo globale teorizzati da Comenio. Riteniamo di assoluta rilevanza nella definizione del nostro approccio pedagogico alcune delle teorizzazioni di Maria Montessori, ma anche delle sorelle Agazzi, e infine di Steiner: come la pedagogista Montessori, anche noi poniamo al centro dell’azione educativa il bambino con i suoi bisogni di apprendimento e la relazione dello stesso con l’ambiente scolastico, affinché possa essere terreno fertile per l’esplorazione e l’autonomia dello stesso. Altro cardine del pensiero montessoriano, ripreso ampiamente delle sorelle Agazzi e dal metodo pedagogico di Steiner, che sentiamo particolarmente vicino alle nostre scelte educative, è rappresentato dell’importanza e dalle immense potenzialità formative del legame natura-infanzia. Molte saranno infatti le attività suggerite dai sopracitati pedagogisti che verranno svolte all’aria aperta: la cura di aiuole e l’orticello dei bambini ( attività capaci di dare loro la soddisfazione di veder nascere il frutto del loro lavoro e della loro attesa), l’esplorazione della natura e la raccolta di materiale naturale da classificare e analizzare in aula, l’osservazione della natura per comprendere il ciclo delle stagioni e le caratteristiche di ciascuna di esse, la descrizione e la manipolazione delle cose della natura per accrescere il pensiero logico e quello matematico. Queste attività di gioco a contatto con la natura, oltre ad essere funzionali alla crescita fisica dei bambini, sono utili ad accrescerne il loro sviluppo sensoriale ed emotivo, attraverso la proposta di tematiche di educazione ambientale, tramite le quali suscitare l’interesse del bambino verso l’ambiente e accrescere il “sentimento della natura”, inteso come attenzione, rispetto e curiosità verso ciò che vive attorno a lui.
Di ispirazione Steineriana e Agazziana saranno gli angoli dedicati alla stagionalità, zone della classe in cui saranno esposti gli elementi naturali tipici di ogni stagione: foglie gialle e rosse in autunno, rami spogli e muschi per l’inverno, fiori per la primavera e spighe di grano in estate per fare qualche esempio. Dedicheremo attenzione anche all’apprendimento tramite il canale sensoriale per scoprire il mondo attraverso i cinque sensi, strategia pedagogica sostenuta congiuntamente dalla Montessori e dal metodo agazziano. In forma ludica saranno svolte anche alcune attività pratiche, in stile montessoriano, connesse alla quotidianità domestica (riporre i giochi una volta terminato il momento ludico, apparecchiare, ecc.) e, più in generale, attività volte a far sì che i bambini imparino a fare da soli nello spazio educativo, sviluppando una certa autonomia e coordinazione nei movimenti, al fine di avere consapevolezza delle loro potenzialità e capacità e acquisire maggior fiducia in loro stessi. Sarà dato spazio anche all’educazione del sentimento, in linea con le indicazioni agazziane: risulteranno pertanto utili a questo scopo brevi riflessioni suggerite dalla maestra, poesie, racconti che avranno per argomento la mamma, il papà, ed altri soggetti di riferimento affettivo per i bambini. L’educazione morale sarà invece curata con l’apprendimento di buone abitudini d’ordine, con la pratica delle norme igieniche e di pulizia, mentre l’educazione fisica verrà affrontata attraverso esercizi ritmici, l’esplorazione del bosco e della vigna, con il gioco all’aperto e con la ripetizione mimica di gesti. Grande spazio verrà riservato all’educazione artistica, di ispirazione steineriana, nelle sue diverse forme: attività figurative, disegno, pittura e attività plastiche. Nei primi anni i colori verranno sperimentati, imparando a riconoscerli e denominarli. Successivamente si imparerà a classificarli mescolando i colori primari e secondari e sviluppando abilità artistiche più complesse tramite l’utilizzo di diverse tecniche artistiche. Anche il disegno accompagnerà l’intero percorso scolastico; sarà inizialmente libero, anche in forma di scarabocchio per i più piccoli, indicatore di creatività e libera espressione del bambino e, successivamente legato alla rappresentazione grafica di storie e racconti letti in classe o alla riproduzione delle esperienze vissute nella natura.
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