Quale approccio pedagogico seguite?

Il periodo che va dai 2 ai 6 anni del bambino è un periodo cruciale, in cui si gettano le basi per l’acquisizione di svariate competenze, oltre a segnare, per la maggior parte dei bambini, il primo reale momento di distacco dalle figure genitoriali e dall’ambiente domestico. In questa delicata fase, il bambino sperimenta anche le prime concrete forme di relazione sociale, con le insegnanti e con i pari; eventi di vitale importanza in grado di influenzare la futura propensione alla socialità e all’altro. Partendo da questi assunti che riteniamo fondamentali, il nostro metodo pedagogico sarà ispirato da alcuni concetti propri dell’attivismo pedagogico. In tale filone educativo, attenzione prioritaria è data all’esperienza e al fare produttivo dei bambini nel processo di crescita e di graduale acquisizione delle competenze, così come teorizzato dal pedagogista John Dewey, il quale affermò il concetto di Learning by doing e propose attività laboratoriali legate alle esperienze di vita quotidiana del bambino al fine di accrescerne l’autonomia.
Di gran interesse per la nostra idea di educazione all’aperto, sono alcuni principi di matrice Froebeliana; nel giardino d’infanzia di Froebel, anche detto Kindergarten, i bambini vengono paragonati alle piante e i maestri alla figura del giardiniere che ne ha cura. Le attività predominanti suggerite dal pedagogista sono la libera espressione della creatività, il movimento, l’esplorazione e, soprattutto, il gioco, considerato come un’attività spontanea e non oziosa ma al contrario essenziale per lo sviluppo del linguaggio, della cooperazione, e più in generale utile all’apprendimento. Noi di IAIA, facendo tesoro di queste indicazioni, struttureremo le nostre attività didattiche in forma ludica, sia per l’acquisizione delle competenze promosse dai campi di esperienza ministeriale e sia per l’apprendimento della lingua inglese. Il metodo  IAIA è ispirato anche ai principi di mutuo insegnamento e al metodo globale teorizzati da Comenio. Riteniamo di assoluta rilevanza nella definizione del nostro approccio pedagogico alcune delle teorizzazioni di Maria Montessori, ma anche delle sorelle Agazzi, e infine di Steiner: come la pedagogista Montessori, anche noi poniamo al centro dell’azione educativa il bambino con i suoi bisogni di apprendimento e la relazione dello stesso con l’ambiente scolastico, affinché possa essere terreno fertile per l’esplorazione e l’autonomia dello stesso. Altro cardine del pensiero montessoriano, ripreso ampiamente delle sorelle Agazzi e dal metodo pedagogico di Steiner, che sentiamo particolarmente vicino alle nostre scelte educative, è rappresentato dell’importanza e dalle immense potenzialità formative del legame natura-infanzia. Molte saranno infatti le attività suggerite dai sopracitati pedagogisti che verranno svolte all’aria aperta: la cura di aiuole e l’orticello dei bambini ( attività capaci di dare loro la soddisfazione di veder nascere il frutto del loro lavoro e della loro attesa), l’esplorazione della natura e la raccolta di materiale naturale da classificare e analizzare in aula, l’osservazione della natura per comprendere il ciclo delle stagioni e le caratteristiche di ciascuna di esse, la descrizione e la manipolazione delle cose della natura per accrescere il pensiero logico e quello matematico. Queste attività di gioco a contatto con la natura, oltre ad essere funzionali alla crescita fisica dei bambini, sono utili ad accrescerne il loro sviluppo sensoriale ed emotivo, attraverso la proposta di tematiche di educazione ambientale, tramite le quali suscitare l’interesse del bambino verso l’ambiente e accrescere il “sentimento della natura”, inteso come attenzione, rispetto e curiosità verso ciò che vive attorno a lui.
Di ispirazione Steineriana e Agazziana saranno gli angoli dedicati alla stagionalità, zone della classe in cui saranno esposti gli elementi naturali tipici di ogni stagione: foglie gialle e rosse in autunno, rami spogli e muschi per l’inverno, fiori per la primavera e spighe di grano in estate per fare qualche esempio. Dedicheremo attenzione anche all’apprendimento tramite il canale sensoriale per scoprire il mondo attraverso i cinque sensi, strategia pedagogica sostenuta congiuntamente dalla Montessori e dal metodo agazziano. In forma ludica saranno svolte anche alcune attività pratiche, in stile montessoriano, connesse alla quotidianità domestica (riporre i giochi una volta terminato il momento ludico, apparecchiare, ecc.) e, più in generale, attività volte a far sì che i bambini imparino a fare da soli nello spazio educativo, sviluppando una certa autonomia e coordinazione nei movimenti, al fine di avere consapevolezza delle loro potenzialità e capacità e acquisire maggior fiducia in loro stessi. Sarà dato spazio anche all’educazione del sentimento, in linea con le indicazioni agazziane: risulteranno pertanto utili a questo scopo brevi riflessioni suggerite dalla maestra, poesie, racconti che avranno per argomento la mamma, il papà, ed altri soggetti di riferimento affettivo per i bambini. L’educazione morale sarà invece curata con l’apprendimento di buone abitudini d’ordine, con la pratica delle norme igieniche e di pulizia, mentre l’educazione fisica verrà affrontata attraverso esercizi ritmici, l’esplorazione del bosco e della vigna, con il gioco all’aperto e con la ripetizione mimica di gesti. Grande spazio verrà riservato all’educazione artistica, di ispirazione steineriana, nelle sue diverse forme: attività figurative, disegno, pittura e attività plastiche. Nei primi anni i colori verranno sperimentati, imparando a riconoscerli e denominarli. Successivamente si imparerà a classificarli mescolando i colori primari e secondari e sviluppando abilità artistiche più complesse tramite l’utilizzo di diverse tecniche artistiche. Anche il disegno accompagnerà l’intero percorso scolastico; sarà inizialmente libero, anche in forma di scarabocchio per i più piccoli, indicatore di creatività e libera espressione del bambino e, successivamente legato alla rappresentazione grafica di storie e racconti letti in classe o alla riproduzione delle esperienze vissute nella natura.

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